venerdì 24 agosto 2018

Recensione Nonn Egeo di SiR J

SiR J, Nonno Egeo, 2018 Santelli Editore.


Un nonno racconta al nipote le proprie vicissitudini al tempo della seconda guerra mondiale, coinvolgendolo emotivamente in un’avventura che lo segnerà per sempre nella sua vita.

Dettagli prodotto

  • Data di pubblicazione: 4 mag 2018
  • Editore: Santelli Editore
  • Lingua: Italiano

L'autore
Sergio Calcagnile è nato a Torino il 25 dicembre 1966, coniugato, padre di due figli.
Diplomato a Milano, presso il Liceo Classico Statale Giuseppe Parini, laureato in legge nel 1991 presso l’Università statale di Milano, lavora come dipendente/consulente legale presso un importante studio notarile di Milano.
Appassionato di lettura e di musica, in cui è uno dei componenti del duo acustico <>, autore e coautore di molteplici canzoni.
Scrittore di racconti, strofe e canzoni per bambini, ad oggi non ancora prodotti nè pubblicati.
Quest’anno, in seguito alla partecipazione a vari concorsi per opere dal genere horror, sono stati pubblicati vari suoi racconti:
– “Stria”, raccolto in un’antologia denominata “Horror al sole 2017”
– “Il pianto Infantile”, raccolto in un’antologia denominata “Halloween all’italiana 2017”;
– quattro mini racconti pubblicati all’interno di un’antologia denominata “Schegge di Natale Horror 2017”;
Finalista del premio letterario “Racconti lombardi”, in cui un suo racconto è stato pubblicato nell’antologia “Racconti Lombardi” edita da Historica Edizioni.
“Uru” è il suo primo romanzo.

Recensione:

Racconto breve di facile lettura che riesce a coinvolgerti tra le sue parole fin dall'inizio quando ti trovi nei panni di un bambino il cui nonno racconta della sua esperienza in guerra e di come ha conosciuto sua nonna. La vincenda narrata, accaduta realmente, vista con gli occhi del nonno che ricorda e con gli occhi del bambino curioso assume un diverso colorito rispetto al classico romanzo storico perchè lo personalizza.

Valutazione: 9/10. Ho trovato la letera col finale molto bella ma più sfruttabile, così come il raccontare in sè.

mercoledì 27 giugno 2018

Rubrica autori

Da Agosto sarà questo spazio ad ospitare la rubrica degli autori ideata da Sharon per il suo blog https://myblogscrittrice.blogspot.com . Inizia così il gemellaggio ufficiale col blog per dare spazio ha tutti quelli che avevo già contattato e che ancora sono in attesa. So che questo spazio è ancora piccolo ma speriamo che non lo sia ancora a lungo.

sabato 2 giugno 2018

Recensione di "Noi, oltre i confini del tempo" di Tania Dejoannon

Scheda del libro
  • Copertina flessibile: 102 pagine
  • Editore: Independently published (5 novembre 2017)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 1973232448
  • ISBN-13: 978-1973232445
Trama: Affrontare la vita non è una cosa semplice, soprattutto quando dalla vita non si ha avuto molto. Giulia ha un solo obiettivo: aiutare gli altri nelle difficoltà di tutti i giorni, proprio perché lei quell'aiuto non l'ha mai ricevuto mentre saltellava da una famiglia affidataria a un'altra. Un giorno un evento però la mette a dura prova. Una donna le lascia suo figlio. Per Giulia sarà l'inizio di una serie di perdite, che la metteranno alla prova in un mondo in cui l'altruismo è cosa passata, in cui lei vorrebbe avere il controllo su tutto. L'unica cosa su cui potrà contare sarà il tempo e un ragazzo che, nonostante i suoi difetti, non l'abbandonerà mai.
Link di acquisto: https://www.amazon.it/Noi-oltre-confini-del-tempo/dp/1973232448/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1527930754&sr=8-1&keywords=tania+dejoannon
Pagina autore: https://www.facebook.com/operetaniadejoannon/



Recensione: 

Mi è piaciuto, soprattutto perchè è scritto in modo semplice e ti aiuta a capire che abbiamo solo una vita e che se si fa qualcosa di buono per gli altri, anche solo un gesto insignificante per noi come l'aiutare ad attraversare una strada cambia tutto... e capire l'amore è sempre difficile, soprattutto quando esci da un periodo burrascoso con scelte sbagliate risulta difficile farsi amare pur amando profondamente, ci sembra che ci renda deboli e noi invece siamo forti e non possiamo cedere alla debolezza. A volte la vita cerca di indurirti ma quella voglia di fare del bene o di cambiare le cose è più forte... quando sono andata a fare un'assistenza in ospedale ad un signore e visto come si sono comportati anche con l'intervento di mio papà mi hanno fatta pensare se una persona riuscirà mai ad essere più forte del "sistema" perchè se il sistema sanitario ti spinge a eliminare la tua umanità allora ho scelto il lavoro sbagliato... e anche questo si riesce a vedere dalle tue pagine e ho capito che posso battere il sistema anche se sono solo un piccolo pesce e vicino a me nuotano gli squali. Grazie perchè ho capito che non sono io a dover correggere il mio modo di essere infermiera e volontaria di ambulanza.

martedì 22 maggio 2018

A tu per tu con ... Sharon Vescio

Vi avevo promesso che sarei partita con le interviste. La mia prima ospite è stata Sharon Vescio - Autrice e Blogger - Myblog Scrittrice vi metto di seguito la chiacchierata che abbiamo avuto e se anche voi voleste partecipare ed aveste qualcosa da chiederle sono sicura che non vi negherà una risposta perchè è sempre molto disponibile con i lettori. Mentre montavo la sua intervista mi sono accorta che con ogni probabilità non ho approfondito molto come avrei voluto fare, sarà che il soffrire di una qualche malattia genetica io stessa non amo particolarmente farne "vanto" in pubblico, sarà che essendo infermiera di professione sono portata a conoscere tutto delle persone e non rivelare niente per mantenere il segreto professionale e a meno che questa persona non voglia svelare di sè cose molto personali al pubblico e dargliele in pasto preferisco rimanere sul carattere della scrittura e su cosa voglia dire scrivere per gli autori che sto incontrando in chat mano mano che vado avanti con le conoscenze. Ecco volevo farvi conoscere Sharon come autrice e blogger. Potete trovare i suoi articoli sul suo blog (Myblog Scrittrice) dove inizialmente erano raccolti anche tutti quegli articoli che hanno composto la guida su come scrivere un romanzo. Potete trovare le sue storie su Wattpad per capire che, oltre agli ottimi consigli che aiutano i comuni mortali a scrivere qualcosa che valga la pena leggere ed affidare agli editori, ci sono molte storie di cui far parte. Di recente ha partecipato al Salone del Libro di Torino dove è stata premiata per il suo lavoro in "Racconti del Piemonte" curato da Historica Edizioni e l'inserimento di un altro dei suoi racconti all'interno dell'antologia "Punti cardinali" edita Chance Edizioni. Adesso la finisco con questa presentazione e ve ne offro una più diretta fatta di botta e risposta.
Nome: Sharon Vescio.
Età: Ventidue anni.
Cosa fai nella vita: La barista, gestisco l'attività insieme a mia madre.
Hobby e passioni: Letteratura e scrittura.
Libri preferiti: Non ho dei libri preferiti, sarebbe come escludere molte delle storie che ho amato.
Autori preferiti: Se proprio devo citarne qualcuno, posso dire: Laurell Hamilton, Jeaniene Frost.
Il proprio genere letterario: Scrivo principalmente Fantasy.
Mai pensato di cimentarti in altri generi? Si certo e ci ho anche provato. L'ultimo racconto di genere classico è stato selezionato per entrare a far parte della raccolta indetta per il concorso letterario del Piemonte.
Pubblicazioni: il 25 marzo. Scrivere un romanzo. Guida pratica.
Prossima pubblicazione: Ancora non lo so.
Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa? Si ho appena finito di scrivere il terzo libro e dovrei iniziare il quarto romanzo.
Sogno letterario nel cassetto: Vedere i miei romanzi pubblicati e che soddisfino i miei requisiti, a partire dalla copertina a finire con l'impaginazione.
Da dove nasce la passione per la scrittura? 
Ho iniziato a scrivere da quando ho imparato a farlo. Il primo racconto lo scrissi all'età di otto anni.
Questa passione non nasce da un episodio in particolare, è sempre stata dentro di me.
Quando hai cominciato a scrivere per te stesso e quando invece hai deciso di pubblicare il tuo primo libro?
Fino ai vent'anni ho scritto per me stessa due romanzi di genere Dark Fantasy. Dopodiché ho iniziato a pensare di voler condividere le mie storie. Il primo libro l'ho pubblicato un mese fa, ma non era in programma.
Che scuola hai fatto, e che voti prendevi? 
Non sono andata avanti con gli studi, anche se andavo bene a scuola e ho scelto un percorso di formazione per imparare un lavoro.
Quali sono i primi tre passi fondamentali che dovrebbe seguire un giovane esordiente?
Primo: scrivere per se stesso e concentrarsi sulla storia senza perdere di vista l'obiettivo finale.
Due: imparare a migliorarsi fino al possibile consentito.
Tre: non smettere di credere nei propri sogni.
Hai aperto il tuo blog con quale intento?
Il blog l'avevo aperto quasi tre anni fa con l'intento di condividere la passione per la scrittura.
Quando pensi di pubblicare un nuovo libro?
Non ne ho idea. Per adesso preferisco andare avanti a scrivere.
Parlaci del tuo libro.
La guida pratica su come scrivere un romanzo era nata come articoli per il blog.
Desideravo conoscere questo mondo fantastico e come i colleghi si approcciassero a questa professione, ma volevo anche dare la possibilità agli scrittori in erba di trovare un punto d'appoggio condividendo tutte le cose che avevo imparato dalla stesura di due romanzi e che nessuno mi aveva insegnato.
Hai mai partecipato a concorsi letterari? Nel caso, qual è stata la tua esperienza in materia? 
Si ho iniziato a partecipare ai concorsi raggiunta la maggiore età e mi sono sempre trovata bene, è stato un modo per migliorare e mettermi alla prova di continuo.
Quanto tempo dedichi all’editing dei tuoi lavori? Sei un perfezionista e trascorri ore a tentare di migliorare il manoscritto o parti subito alla volta di una nuova avventura? 
Troppo tempo, al punto che alla fine devo mollare il libro per evitare di impazzirci. Inizio una nuova storia solo quando sono sicura che quella precedente sia conclusa e solo quando capisco cosa voglio comunicare con quella nuova.
Dopo quanto tempo e a quali condizioni un autore può davvero definirsi uno scrittore? 
Non credo ci sia un massimo o un minimo di tempo per diventare uno scrittore. Lo si diventa, secondo me, quando si riesce a scrivere una storia che rimanga nel cuore dei lettori.
Cosa pensi del self-publishing? È un’alternativa all’iter editoriale tradizionale a cui ricorreresti?
Sono più incline ai metodi tradizionali e credo che molti scrittori usino i Self come scorciatoia. Se una casa editrice rifiuta il manoscritto ci sarà pur un motivo e invece che lavorare su se stessi, per capire i propri errori, al giorno d'oggi è possibile peccare di superbia e auto-pubblicarsi.
Se avessi la possibilità di scegliere un unico titolo, quale sarebbe il romanzo che definiresti senza dubbio il tuo preferito?
Non riesco a sceglierne uno. Ne ho letti tantissimi e ognuno mi ha insegnato o comunicato qualcosa.
Oltre ad essere uno scrittore sei anche un lettore?
Si certo. Ho imparato prima a leggere e dopo a scrivere, anche se in quest'ultima cosa c'è sempre da migliorare.
“Io leggo perché…”
Perché leggere fa bene alla mia anima e mi rende completa.
“Io scrivo perché…”
Perché scrivere è il modo di comunicare e di essere chiunque voglio con la mia fantasia.
Cosa credi cerchino i lettori in un romanzo? E cosa vuole offrire il tuo?
Dipende dai lettori e dal genere. Il mio è un libro di saggistica e i lettori di tale genere di solito cercano informazioni per imparare o per criticare e quindi vuole offrire uno spunto per entrambe le cose.
Secondo te esiste un modo di scrivere maschile e uno femminile? 
No secondo me no. Ho letto alcuni libri in cui le autrici si sono immedesimate in personaggi maschili meglio di alcuni autori e viceversa.
Qual è il libro secondo te che tutti dovrebbero leggere assolutamente nella vita? 
Il diario di Anna Frank. Mi ha letteralmente stregata, forse perché ero giovane e la sua storia mi ha fatto riflettere sul voler essere una persona migliore.
Quale libro tutti dovrebbero leggere assolutamente, un must-read senza il quale non si può dire di aver mai letto veramente. 
I classici tipo l'Eneide, l'Illiade e anche La Divina Commedia.
Hai la lampada di Aladino a disposizione e puoi riportare in vita un autore del passato, chi sceglieresti?
Oscar Wilde.
Come ti senti quando scrivi un libro? 
Mi sento come se fossi nel posto giusto al momento giusto.
Ti senti uno scrittore?
No ancora no. Non ho ancora emozionato nessuno con le mie storie e non so se ci riuscirò, anche se non smetterò mai di provarci.
Sei uno scrittore metodico o istintivo? Quando scrivi inventi le cose sul momento o hai già chiaro a mente lo svolgimento dei fatti?
Di solito inizio con un'idea ben chiara, ma poi durante la stesura mi lascio trascinare dai personaggi.
Quando hai pubblicato il primo libro? È stato difficile? 
Difficile non è l'aggettivo che userei, direi piuttosto turbolento. Non è stato come me lo aspettavo.
Ti mai venuto il blocco dello scrittore?
Fino ad ora non mi è mai successo.
Quanto tempo ci vuole per scrivere un libro? 
Dipende da quanta tenacia si dedichi alla stesura del libro. Scrivendo almeno una decina di pagine al giorno in tre mesi si può finire ed è quello che spiego nel mio libro. Ogni capitolo contiene un passo da portare a termine.
Scrivi a mano o a computer? 
Prima scrivo a mano tutte le idee e poi al computer.
I tuoi amici ti hanno mai dato l'ispirazione? 
No proprio no. I miei amici non condividono questa passione.
Quali sono gli ingredienti che servono in una storia? 
Un'idea di base solida, un svolgersi degli eventi che mantenga alta l'attenzione del lettore e un finale che sia coerente con il resto della storia.
Come ti inventi il titolo di una storia? 
Di solito il titolo è la prima cosa che mi viene in mente e racchiude sempre l'essenza della storia.
Da quali elementi sei partito per scrivere il tuo romanzo? 
Dopo aver finito il secondo romanzo ho pensato molto a tutti i miglioramenti e sacrifici che avevo fatto e di conseguenza ho deciso di condividere la mia conoscenza in merito.
Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il tuo libro? 
Che scrivere un romanzo non è facile, che non esistono scuse, ma che se lo si vuole davvero, ce la si può fare.
Tre aggettivi per descrivere il tuo romanzo.
Particolare, utile e semplice.
Perché credi che si debba leggere il tuo romanzo? 
Non credo che lo si debba leggere, ma che lo si debba comprendere. Un libro di saggistica non può essere letto spassionatamente, ma con occhio critico e con l'intento di imparare.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al romanzo, quando l’hai letto dopo la pubblicazione? 
Si moltissime cose, approfondire molti argomenti, ma credo sia normale.
Hai una stanza dove preferisci scrivere? 
Si, la mia camera.
Preferisci scrivere di giorno o di notte oppure quando capita?
Io cerco di scrivere appena ho tempo libero durante il giorno e poi la notte è una routine.
Stili una scaletta prima di scrivere oppure vai dove ti porta la storia e il personaggio?
Prima di iniziare a scrivere creo una scaletta da seguire con idee coerenti, ma a volte i personaggi fanno un po' come vogliono.
I tuoi personaggi sono disciplinati o fanno di testa loro? Qualcuno dei personaggi ha mai obiettato a ciò che hai scritto? I tuoi personaggi sono stati creati ispirandosi a persone reali oppure ha deciso da zero come dovevano essere? 
I miei personaggi sono un'estensione della mia persona, li caratterizzo in modo da esorcizzare chi sono e chi vorrei essere.
Cosa non manca mai quando scrivi?
Carta, penna e computer.
Che musica ascolti mentre scrivi?
Non ascolto musica mentre scrivo.
Perchè hai deciso di scrivere e quando è sorta l'idea di questa storia? 
Non si può decidere di scrivere, credo che il dono o lo si ha, oppure no e l'idea della guida è nata da esperienze personali.
Pensi di scrivere altri libri?
Certo che si. Vivo per scrivere e scrivo per vivere.
Quando scrivi ti preoccupi del giudizio delle altre persone o quello è un problema secondario?
Il problema sorge sempre dopo, mentre scrivo mi preoccupo solo di portare a termine la storia.
Sei riuscito a pubblicare subito o, come spesso succede, hai ricevuto numerosi rifiuti?
Ho due romanzi pronti e ho iniziato a inviarli solo pochi mesi fa alle case editrice. In questo lasso di tempo ho ricevuto tre proposte editoriali, ma le ho rifiutate per diversi motivi.
Sei mai stato tentata di mollare tutto?
No. Non potrei vivere di altro, se non della mia passione.
Qual è il personaggio al quale ti è affezionato maggiormente in questo tuo racconto? 
Nella guida non esistono personaggi, ma ci sono dei capitoli che preferisco rispetto ad altri.
E quello sul cui carattere invece hai avuto più indecisioni? 
Come dicevo prima non esistono personaggi nella guida.
Oltre a scrivere, leggi anche libri di altri autori?
Certo che si. Perché non dovrei? La lettura fa parte di me allo stesso modo della scrittura.
Quali generi preferisci?
Il fantasy è il mio genere preferito, ma sono onnivora e mi piace leggere un po' di tutto. Ogni storia ha qualcosa da insegnare e comunicare. Ogni storia è speciale a modo suo.
Quali sono i tuoi autori preferiti? 
Come detto sopra se proprio devo scegliere sono: la Hemilton e la Frost.
Quanto ha influito la tua esperienza passata nella scrittura di questo libro? 
Moltissimo, anzi direi che è il motivo per cui ho scritto la guida.
Ci sono stati momenti in cui rischiavi di scrivere cose che avevi letto in un libro di qualcun altro?
No perché in questo caso la guida è basata sulla mia personale esperienza, e per i romanzi non mi è ancora capitato.
Pensi di pubblicare altri libri?
Si. Ho due romanzi pronti, un libro appena finito e uno in stesura.
Come hai avuto l'idea per questo libro?
L'idea è nata dalla mia personale esperienza e dalla volontà di voler condividere le informazioni in mio possesso.
A che pubblico è rivolto?
Un pubblico adulto sicuro, che possa comprendere e che magari sia all'inizio di questa carriera.
C'è qualcosa di autobiografico nella vicenda che narri? 
Tutto ciò che spiego è tratto dalla mia personale esperienza.
C'è un significato metaforico nella storia?
Forse, o forse no. Dipende da che prospettiva si vuol guardare il libro.
Hai pensato di trasporre il libro in sceneggiatura per farne un film? Dove lo vedresti ambientato e chi interpreterebbe i personaggi? (attori famosi o no, vivi o morti)
In questo caso non è possibile un pensiero del genere, anche se un personaggio che si muove nella stesura di un romanzo non sarebbe proprio male.
Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita. 
Sono una ragazza semplice, ma con la testa tra le nuvole. Adoro vivere scrivendo e di conseguenza il suo ruolo nella mia vita è di vitale importanza. Non ho iniziato a scrivere per superare un momento difficile o altro, ho iniziato a scrivere perché la scrittura è parte di me.
Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo libro? 
Il blog. Gli articoli sono stati notati e poi trasformati in un libro, ma quando iniziai a scriverli non li seguiva nessuno e non è stato semplice crearmi una cerchia di lettori e poi portare il blog a crescere.
Stai pensando a un futuro in cui la scrittura diventerà sempre più importante per te oppure la scrittura sta solo occupando una parentesi temporanea della tua vita? 
La scrittura vivrà sempre nella mia anima, che possa diventare alla portata di tutti, oppure che rimanga solo ed esclusivamente in mio possesso.
So che magari con alcune domande sono stata ripetitiva ma è la prima esperienza diretta di questo tipo e posso sempre migliorare, aiutatemi anche voi a migliorare perchè come dice la canzone del musical di Stars Hollow verso la fine di estate “I am not unbreakable
I am breaking right now”.

Vi lascio il link di acquisto per il libro di Sharon: Scrivere un romanzo: guida pratica
Ci leggiamo alla prossima intervista. Baci baci Stella.


lunedì 21 maggio 2018

Recensione de "Il mio caos in versi" di Luca Schivo

LUCA SCHIVO IL MIO CAOS IN VERSI edizione 2012 Descrizione "Il mio caos in versi" è una raccolta di poesie che descrive la situazione di confusione mentale in cui si è trovato il protagonista stesso: fra la convinzione, descritta anche come paranoia, che la sua famiglia, i dottori che lo hanno in cura ed altre persone "complottino" contro di lui rovinandogli l'esistenza e facendolo fallire in qualsiasi cosa faccia. Il dato di fatto di ricevere ben poco aiuto dalla gente che, in linea di massima, dovrebbe darglielo e fra il dubbio (quasi certezza nella mente del ragazzo) che il "complotto" sia quasi in tutto e per tutto reale, che ciò che lo psichiatra definisce "delirio", nel caso specifico, sia solo un modo per gettare sabbia sulla realtà. L'odio, le parole d'odio, riversati in questi testi sono quindi dovuti da fatti reali e/o pensieri paranoici di una persona forse un po' folle. In entrambe i casi, vi assicuro, che quando le paranoie diventano quasi una verità assoluta nella mente, quando si pensa che chi ci sta intorno menta quasi sempre e che la verità stia nei propri pensieri, a quel punto, si odia anche se essi, forse, nemmeno hanno fatto nulla. Il tutto è scritto in prima persona, in una chiave abbastanza moderna, con riferimenti alla musica rap e punk ad esempio. Iniziamo col dire che ho un'altissima considerazione della poesia. Per il mio concetto di poesia, per il mio gusto personale e per la definizione stessa di poesia e poema ne ho trovata molto poca. La poesia è molto personale, piace al lettore che è portato per leggerla e interpretarla facendola anche sua. A scuola ci hanno insegnato cosa sono poesia e poema e le loro regole, Ci hanno fatto provare a scriverne o a riproporne in prosa alcune delle più famose, ci siamo trovati ad interpretare e tradurre Neruda, Montale, Ungaretti, Dante, Pascoli, D'Annunzio, Petrarca, Quasimodo, Leopardi, Ariosto, Shakespeare, Omero, Virgilio e Catullo per citare solo i maggiori esponenti di questi generi. Ognuno ha portato il suo in questo genere, ognuno ha messo le basi per le quali una persona sa se ciò che sta leggendo sia degno di essere messo in questo genere così difficile da scrivere. “Tra le definizioni di poesia che fa il dizionario troviamo queste su tutte le altre: (arte)(letteratura)(poesia) arte di trasmettere attraverso un componimento in versi una esperienza personale o universale, di esprimere emozioni, sentimenti, fatti, avvenimenti, pensieri e fantasie (poesia) componimento in versi, scritto secondo regole e convenzioni metriche, ritmiche, ecc. e il cui contenuto ha carattere lirico, o epico La poesia (dal greco ποίησις, poiesis, con il significato di "creazione") è una forma d'arte che crea, con la scelta e l'accostamento di parole secondo particolari leggi metriche (che non possono essere ignorate dall'autore), un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa, in cui le parole non sottostanno alla metrica. Forme di componimento poetico - oltre ai poemi - sono: La poesia didascalica, che è quella che mira a insegnare poeticamente verità utili all'uomo. Comprende questi componimenti: l'epistola la satira l'epigramma la favola epicedio Ballata Quartina Sestina Canzone” In queste pagine non ne ho trovate. “Un poema (dal greco ποιέω - poièo - anticamente i poèmati) è invece una composizione letteraria in versi, per lo più di carattere narrativo o didascalico e di ampia estensione, spesso suddivisa in più parti. Le regole del poema si possono riassumere in queste: comincia spesso con un proemio, una sorta di introduzione che più volte si utilizza chiedendo aiuto agli dei per ispirare la scrittura e lo scrittore stesso; Il narratore è quasi sempre onnisciente; Vi è quasi sempre un eroe principale forte e valoroso che, spesso affiancato da eroi minori, vive sempre avventure emozionanti e, la maggior parte delle volte, muore in battaglia offrendo la propria vita per la salvezza della patria; Il poema spesso finisce con il compimento della missione da parte dell'eroe. I principali temi trattati nei poemi sono: Guerra: è uno dei temi principali dei poemi. I maggiori esponenti risultano essere l'Iliade e l'Odissea. Si basa sulla tragedia, ma spesso si trasforma in un'occasione per delle imprese eroiche; talvolta nasconde temi leggermente minori come la libertà e l'onore; Viaggio: apparentemente meno importante, il viaggio è inteso come un'avventura o una missione da compiere; Amore e dell'amicizia: sta alla base non solo dei poemi, ma anche di molte altre tipologie di libri. Esso è il sentimento più forte, la cosa che avvale e supera ogni cosa; talvolta è persino più importante della vita e della morte, talaltra queste ultime due sconfiggono il sentimento; La difesa della patria e della famiglia: sono i valori che caratterizzano le società antiche e molti poemi. Il senso della vita.” A queste pagine possiamo forse attribuire il senso della vita come tema ma non accomuna tutti i componimenti. Prima di passare ad analizzarle direi che sia opportuno mettere qualche altro paletto di definizione e di chiarificazione del perché sarebbe meglio scrivere in prosa piuttosto che in versi, quelle di prima erano solo le definizioni tecniche adesso si passa alle stilistiche, lo stile è tutto. Ad esempio Ungaretti usava il silenzio per comunicare, quel silenzio che in queste pagine manca quasi totalmente. Il silenzio è quell'assenza di parole che dice molto più delle parole stesse che lo riempiono, la poesia secondo Ungaretti nasce dal silenzio e nel silenzio ritorna, le parole che usa Ungaretti sono misurate con il contagocce perché equivale alla rappresentazione dello squarcio del silenzio, un po' come lo strappo nella tela di Fontana che dovrebbe rappresentare la quarta dimensione del dipinto. D'Annunzio è convinto che i sensi siano l'unico mezzo per accostarsi alla realtà: “Fare della propria vita un'opera d'arte”. Ne Il Piacere scrive una cosa molto significativa “definire l'indefinibile e esprimere l'ineffabile (…) abbracciare l'illimitato, penetrare l'abisso (…) , raggiungere l'assoluto.” aggiungendo anche che “Il verso è tutto e può tutto”. Questo è tutto ciò che manca nei componimenti di questa raccolta, avrei preferito un genere diverso, avrei preferito leggere questo in prosa piuttosto che avvicinarmi ad un genere difficile come quello della poesia. Anche la parte che Luca chiama “Diario di Noia” l'avrei scritta in prosa, proprio come una pagina di diario. Il diario è un genere in cui questi tipi di scritture possono essere accettate magari con inserimento maggiore della parte emotiva che ho trovato carente. Detto questo direi che possiamo passare ad analizzare qualche passo, almeno i primi per cercare di capire cosa si possa migliorare. Forse mi faccio prendere troppo dalle recensioni e cerco sempre di trovare qualcosa di positivo su cui aggrapparmi, e un libro che mi viene proposto come raccolta di poesie si presta bene anche a non spoilerare niente perché sta tutto all'interpretazione ma ahimè anche al gusto personale. CONFUSIONE I versi delle poesie non sono classificabili in nessuna categoria. La metrica non è qualificabile. Questi testi potevano risultare meglio in prosa ed essere maggiormente interiorizzati. A volte si commette l'errore di andare a capo di sovente e dire “ho scritto una poesia” non curandoci delle sue regole. Le poesie sono belle perché non devono sottostare a tutte le regole grammaticali e devono solo evocare la scena e le sensazioni, fare una frase di senso compiuto piena di parole altisonanti toglie molto all'immaginazione e alle sensazioni. Di solito anche la punteggiatura non è abbondante . Come diceva Ungaretti le parole nascono dal vuoto e ripiombano nel vuoto, quindi riempire troppo quegli spazi bianchi non lascia spazio per la nascita e la morte delle parole, gli spazi pieni “costringono”, così come le frasi articolate. La poesia non è cambiare continuamente la lunghezza degli spazi bianchi, un poema deve invece avere un eroe ed una Musa a cui ispirarsi come ho spiegato prima di avvicinarmi ad analizzare il testo. Per dire qualcosa di molti dei componimenti che l'autore ha scritto in queste pagine e di cui posso salvarne solo alcuni: Visione distorta: avrei evitato i puntini di sospensione. Versi d'Orrore: nonostante i puntini di sospensione e il cambio di lunghezza dei versi mi piace, ha la giusta musicalità e il giusto ritmo. Parole bruciate. Essere non esistente. Le bianche pagine. Rovina. Omertà. Baciami. Una piccola nota su INCOMPRENSIONI: l'avrei fatta come racconto ed evitato la nota politica perché purtroppo così ci si inimica una porzione di lettori più o meno ampia e se si vuole inserire una nota storico-politica ci si deve informare bene, non bastano le informazioni che ci vengono fornite al liceo, prima di usare parole forti bisogna essere certi di ciò che si dice. Le ingiustizie ci sono sia da una parte che dall'altra quindi sarebbe bene evitare lo stereotipo, il cliché, perché attribuire solo ad un estremo la colpa di atrocità equivale a negare una parte di storia. Ho capito che l'autore non voleva fare un accenno storico, ma lo eviterei proprio per non incappare in qualche discorso che si vuole evitare. GIUDIZIO COMPLESSIVO: 4 su 10, da migliorare molto anche grammaticalmente, ci sono frasi e versi che non tornano proprio. Rivedere le regole della poesia e del poema. Rivedere il vocabolario.

venerdì 13 aprile 2018

Delusioni

Beh, non è facile capire un diario, lo ammetto, forse per questo non può essere pubblicato...

Che dire alla fine le cose scritte da me saranno disponibili solo sulle pagine facebook.

martedì 10 aprile 2018

Attese

Adesso si aspettano nuovi responsi e male che vada si scrive solo per il cassetto già stracolmo.